LA MOSTRA

LUNGO LE PISTE CHE PORTANO AL NORD

In qualunque modo si decida di percorrerle, in auto o in aereo, in ordine cronologico seguendo il progressivo sviluppo del regno etiopico e delle sue capitali, o in maniera casuale, le rotte del nord, oggi come in passato, permettono di vivere un’esperienza mozzafiato.
Alti rilievi dalla forma fantastica e piatti tavolati che si estendono all’orizzonte intersecati da profondi burroni. In alcune zone l’altopiano degrada gradualmente nelle regioni dei bassopiani, che nella depressione dell’Afar si spingono fin sotto il livello del mare. E poi laghi, fiumi, innumerevoli ruscelli e cascate.
Il Lago Tana, e poco più a sud le impetuose cascate Tis Isat del Nilo Azzurro (Abbay per gli Etiopi) descritte per la prima volta dai Gesuiti nel Diciassettesimo secolo e successivamente da James Bruce; le foreste verdeggianti e lussureggianti delle montagne del Semien dominate dalla vetta del Ras Dashan, la montagna più alta d’Etiopia (4.550 m), abitate da numerosi uccelli e mammiferi endemici; i graziosi pinnacoli del Gheralta ricoperti da acacie ed euforbie; i campi coltivati che si estendono a perdita d’occhio, punteggiati dalle abitazioni rurali tradizionali, diverse di regione in regione.
Questo paesaggio sorprendente e ricco di contrasti fa da sfondo a numerosi siti archeologici e storici noti in tutto il mondo che testimoniano dell’origine e dell’espansione del regno etiopico e dello Stato attuale, del suo tradizionalismo che non é, e non é mai stato, isolamento, dei suoi contatti con la Valle del Nilo, il mondo Mediterraneo, la Penisola Arabica e l’Oceano Indiano, che hanno origini antichissime, dell’introduzione del cristianesimo e dei primi rapporti con l’Islam.
I superbi resti di antichi templi, palazzi reali, tombe principesche e stele funerarie, le variopinte pareti di centinaia di chiese e monasteri, costruiti o scavati nella roccia, le numerose moschee dai tetti a cupola sono tutte perle che si sono rivelate all’occhio curioso e attento degli antichi viaggiatori e ancora oggi sono là per essere ammirate, studiate, penetrate, raccontate.


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